Marco ora ha 13 anni, 14 a ottobre. E’ figlio unico e io e suo padre siamo separati, ma ci reputiamo persone intelligenti, tanto che abitiamo nello stesso condominio…cosa più unica che rara.
Alle elementari mi sono accorda che qualcosa non andava, leggeva molto lentamente, sbagliando delle parole e faceva molti errori ortografici…ma non pensavo certo che fosse Dislessia. Del resto, come ha detto la psicologa durante la nuova certificazione DSA che sta facendo in questi giorni, è un bimbo molto intelligente e quindi sopperiva ai suoi problemi. Quanto mi sono arrabbiata!, quante volte gli ho detto che era un fannullone!….
Le maestre quando andavo ai colloqui mi dicevano sempre che aveva un comportamento particolare, voleva sempre stare al centro dell’attenzione, non stava attento…e questo mi ha portato ad ottobre della 4 elementare, parlando con la pediatra, a fare una richiesta di visita per problemi comportamentali. Nel frattempo mia cugina, insegnante di italiano alle medie, mi diceva: “fai il percorso per vedere se è DSA”. Arriva, dopo un anno, novembre della 5 elementare, tanto ci è voluto con la ASL, la visita. Durante questa visita la dottoressa mi dice: questo bimbo non ha problemi comportamentali, è molto educato, intelligente, sta fermo, etc.. Allora io, pensando a che cosa mi aveva detto mia cugina, gli faccio vedere il quaderno di italiano. La dottoressa lo guarda e mi dice: Signora qui il problema è un altro, se per lei va bene lo metto nel percorso di valutazione DSA di ufficio. Da lì parte il tutto e a marzo della 5 Marco viene certificato. Durante l’ultimo colloquio con noi genitori, la psicologa ci chiede chi ha in famiglia una persona con problemi di dislessia…e io ho risposto: io.
Ho 51 anni, ai ns tempi non si parlava di dislessia, ma ricordo bene dei problemi ortografici che ho sopperito perché amo studiare, anche se quando sono stanca ancora escono….le s confuse con le z, le p con le b, le f con le v…le acca…queste sconosciute.
La certificazione ha avuto come codifica F81….ma non ha messo in rilievo dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia…insomma Marco è un po’ di tutto. C’era però scritto che aveva una proprietà di linguaggio superiore ai bambini della sua età e che era molto intelligente.
Il giorno che mi hanno dato la certificazione, sono tornata a casa, e con Marco ci siamo seduti sul divano. Ho iniziato a leggergli la certificazione, spiegandogli che cosa volevano dire alcune parole che non capiva. Alla fine gli ho detto: Amore, tutto questo vuol dire che il tuo cervello funziona diversamente da quello degli altri, ma questa è una cosa normale, ogni persona è diversa ed ha un cervello unico. Tu dovrai cercare delle modalità per imparare un po’ diverse dalla media delle persone. Poi gli ho chiesto scusa per tutte le volte che lo avevo sgridato e che gli avevo dato del fannullone. Gli ho detto inoltre che non si doveva vergognare, che l’unico motivo per cui ci si deve vergognare è quando si fa del male a qualcuno o si danneggiano cose non proprie.
Il giorno dopo ho consegnato la certificazione alle maestre…ma oramai eravamo alla fine della 5 quindi non hanno potuto fare più di tanto.
Mi sono interfacciata con mia cugina che mi ha aiutato a capire. La mia famiglia ha accolto la cosa molto bene, ne abbiamo passate di veramente brutte, questa per noi è una “passeggiata”.
Livorno, la città dove abitiamo, sia la USL, che le scuole, sono molto preparate nell’affrontare questi problemi. Tanto che Marco tra settembre e febbraio della prima media è stato inserito dalla USL in unlaboratorio per bambini DSA. Il laboratorio aveva lo scopo di dare a chi vi partecipava strumenti compensativi e migliorare la propria autostima. La cosa che mi ha stupito nell’incontro finale tra le psicologhe e i genitori è sentire alcuni genitori dire che si vergognavano per quello che avevano i figli. Ho preso la parola e ho detto che io non me ne vergognavo, che erano altre le cose che mi facevano vergognare; ma questo mi ha fatto capire il perché molti bimbi DSA vivono questa loro condizione con disagio. Poi parlando individualmente con le psicologhe mi hanno detto (scherzando) che a Marco l’autostima andava abbassata, che dire, ne sono stata felicissima.
Alle medie (in classe erano 4 i bimbi DSA) ha avuto insegnanti che hanno capito perfettamente le difficolta anche se a livelli diversi…del resto anche loro sono persone e hanno approcci diversi.
E’ stato fatto il PDP. La professoressa di storia e geografia, che spiegava con le mappe, chiamava Marco “il mago delle mappe”.
Con la mamma di una bimba Dislessica di classe di Marco, con cui sono amica e che fa l’insegnante di sostegno, ci siamo avvicinate alla sede livornese dell’AID (associazione italiana dislessia). Abbiamo fatto partecipare i ns figli a dei laboratori estivi. Anche quest’anno a settembre per 1 settimana ne faranno uno per prepararsi alle superiori.
Quest’anno abbiamo fatto nuovamente il percorso di certificazione, in accordo con la USL, cambiando lui l’ordine di scuola, dalle medie alle superiori. Ha fatto l’ultimo incontro il 3 luglio. Mi chiameranno dopo il 13 per fissare un appuntamento e darmi il risultato. Questa volta però sono io più preparata e quindi vorrò delle spiegazioni più precise.
Leggendo quello che molti genitori di ragazzi DSA e ragazzi DSA a volte mi domando se non sono un po’ incosciente….Marco sicuramente non è un DSA serio, ma io non me ne sono fatta un problema.
Unica cosa che avrei fatto diversamente, è partire prima con la certificazione, lo avrebbe e ci avrebbe sicuramente aiutato.
Cosa consigliare, sicuramente di vivere questa cosa tranquillamente, i bimbi DSA sono come gli altri, del resto dei geni ed eroi del presente e del passato lo erano!
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