Trascorri poco tempo di qualità con tuo figlio? Tra smartworking, casa e impegni vari non riesci a ritagliarti pochi minuti al giorno dedicati alle coccole? Ecco come riconoscere quando i bambini hanno bisogno di noi e come renderli felici con pochi minuti al giorno.
Per tempo di qualità IO intendo del tempo esclusivo trascorso con ognuno dei propri figli, senza distrazioni, senza che esso venga impegnato a guardare video sul tablet, a giocare a video giochi etc, ma bensì venga impiegato a parlare, ad ascoltare, a coccolarsi, a giocare, a disegnare, a dipingere, a cucinare, ad accarezzarsi o a solleticarsi.
Premesso ciò che io personalmente ritengo sia del Tempo di Qualità, non vi è nessuno studio che ci dica quanto tempo è necessario trascorrere con i nostri figli perché essi si sentano amati, importanti e siano quindi felici.
Credo che qualsiasi genitori che si rispetti desideri mettere al mondo dei bambini per vederli felici, sereni, sicuri di sé e consapevoli delle proprie potenzialità…
Siamo in un contesto sociale in cui entrambi i genitori sono costretti a lavorare per mantenere la famiglia, quindi sempre più spesso i figli vengono lasciati a persone differenti fino al rientro a casa o al termine dell’ultima riunione via skype o zoom!
Infatti il COVID ha reso possibile lo smartworking per innumerevoli impiegati che ora svolgono le loro attività da casa e nonostante si stia tutti sotto lo stesso tetto, spesso il tempo esclusivo dedicato alla prole manca.
Non si spende più tempo per gli spostamenti in mezzo al traffico, ma le giornate lavorative si dilatano fino a tardi, perché non abbiamo più la scusa del: “Ora devo proprio andare”, “Mi esce la bambina da danza”, “Perdo il treno scusate a domani”.
Il COVID ha portato più comodità, ma anche un senso di poco distacco tra quella che è la nostra vita privata e la nostra vita lavorativa. Le restrizioni ci impediscono di svolgere le classiche gite fuori porta che allietavano i nostri week end e così sempre meno tempo viene pensato e condiviso con i nostri figli.
Questa poca possibilità di staccare dalla vita lavorativa, per noi adulti è deleterio. Perché non permette mai di ricaricare le batterie e così subentrano stress, ansia e poca pazienza.
I nostri figli come radar, sentono le nostre emozioni, non si sentono considerati come e quanto vorrebbero e alzano il volume, alzano l’intensità e la frequenza delle marachelle, si agitano o si isolano.
Una volta si diceva che se un bambino stava troppo in silenzio stava combinando qualche guaio.. Beh oggi non credo sia diverso: se nostro figlio, magari adolescente, si allontana da noi o dagli amici immergendosi per ore sui social o in videogiochi probabilmente sta ricercando l’attenzione degli adulti che lo circondano.
Alcuni di loro, inconsciamente sanno che il rendimento scolastico per noi genitori è importante e così per attrarre a loro la nostra attenzione, cominciano a non impegnarsi nello studio e a scuola.
Solitamente un genitore immerso nella vita lavorativa attuale, stressato, in ansia per le restrizioni anti COVID e numerosi altri pensieri, non riesce a vedere che dietro all’atteggiamento poco responsabile del proprio figlio, nei confronti della scuola, vi è una ricerca di attenzione. Ma bensì pensa che il problema è nella scuola, nella maestra o nel bambino.
Vediamo qualche suggerimento suddiviso per età per trascorrere del tempo di qualità con i nostri bambini/ragazzi:
In questa fase dell’infanzia i nostri bambini sono delle vere e proprie spugne, quindi qualsiasi attività svolta con loro diventa un momento di crescita:
In questa fase i nostri bambini hanno voglia di far vedere in cosa sono bravi. A noi il compito di ammirarli e stimolarli senza alcun giudizio negativo:
Siamo il loro FARO e sottovalutarli, denigrarli, prenderli in giro per le loro reazioni o emozioni li farà crescere con un forte senso di frustrazione. Trascorrere del tempo di qualità insieme può significare anche parlare di aspetti che per noi sono sciocchezze, ma per loro sono problemi insormontabili e sminuirli non rispettando i loro stati d’animo è il primo passo verso l’allontanamento da noi. Piano piano non saremo più la persona a cui confideranno certe cose… e nella crescita questo ruolo sarà assegnato a qualcun altro.
In questa fascia di età è necessario essere più delicati e rispettosi degli spazi e dei tempi. Qui i nostri ragazzi hanno bisogno non solo di spazi fisici, ma di provare a farcela da soli, quindi è necessario trovare un modo per responsabilizzarli. Nelle famiglie con adolescenti diventa complesso anche solo trovare il modo di proporre una attività da svolgere insieme ai ragazzi ormai grandi. Il tempo trascorso insieme di qualità potrebbe arrivare a sorpresa, se il patto famiglia/scuola raggiunge i migliori risultati sperati.
E’ un patto che viene scritto tra genitori e adolescenti e ha come punto fermo la scuola e i suoi risultati (in realtà se ne può scrivere uno per ogni tipo di ruolo che l’adolescente ricopre nella famiglia). Il ragazzo si impegna a raggiungere per ogni materia dei voti pattuiti e la famiglia nel firmare accetta di non entrare sull’argomento fino alla data di scadenza del patto stesso. Solitamente 1 o 2 mesi. Questo patto permette al ragazzo di responsabilizzarsi e di non dare per scontati tutti i benefici che ha nella sua famiglia come ad esempio cellulare, wifi, credito sul cellulare, tablet etc etc. La sua attività a casa è quella di andare bene a scuola in cambio di tutti i suoi privilegi. Al termine del periodo si controllano insieme i voti e si valuta se premiarsi con delle attività da svolgere insieme, come ad esempio:
Se al termine del periodo il patto non è stato rispettato dal ragazzo, allora si parla insieme e si vede cosa non ha funzionato e come possiamo essergli di aiuto. Se il ragazzo prende sotto gamba il patto e la scuola, i genitori saranno costretti a togliere un privilegio per un determinato periodo, anch’esso pattuito in precedenza.
Ogni attività va calibrata in base alle passioni dei nostri bambini/ragazzi e apprezzando ogni loro scelta.
Buona Crescita a Tutti!
Nota Bene: Prima di qualsiasi diagnosi vi deve essere la certezza che esigenze emotive, relazionali e sociali siano escluse… Prima di etichettare il tuo bambino FERMATI e pensa a quanto tempo di qualità trascorri insieme a LUI!
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2 Comments
Credetemi cari genitori il Dsa è subdolo e non è sempre facile fare diagnosi e una volta accertato NOI genitori rimaniamo più atterriti dei nostri figli indipendentemente dall età. Le tante truffe mediatiche portano a credere che tutto sia effimero ma un semplice dialogo o lettura può aprire uno spiraglio per intravedere la luce ed EVOLVIS VI PUO AIUTARE MERITANO ATTENZIONE COME NOI ED I NOSTRI FIGLI .GRAZIE
Buongiorno Loredana. Ti ringrazio molto per questo messaggio! Hai ragione basta poco… basta guardare i nostri figli con occhi diversi. Spesso i genitori si perdono d’animo ed hanno bisogno di supporto, qualcuno che parli loro da cuore a cuore! Grazie per questo tuo messaggio. Siamo qui per aiutare voi genitori! Un caro saluto Eleonora Lento