Stile di Apprendimento e suggerimenti pratici

Etimologicamente, “apprendere” significa “far proprio, afferrare, con la mente”.

L’APPRENDIMENTO è quindi un processo attivo di costruzione di conoscenze, abilità, atteggiamenti in un contesto di interazione.
Per quest’ultima caratteristica, l’interazione, è molto importante quindi anche la comunicazione.

Avrete già sentito nominare i termini “stile di apprendimento”, “canale di apprendimento”. In questo
articolo faremo un po’ di chiarezza in modo da aiutare al meglio i nostri bambini/ragazzi.

Tutti sappiamo che esistono diverse modalità di apprendimento, come quella della “prova/errore”,
dell’esercizio, della ripetizione: grazie alle ricerche neuroscientifiche sappiamo oggi che le sinapsi cerebrali
si modificavano e parti del nostro cervello si ampliano se si svolgono attività ripetute …noi vogliamo però
sistematizzare questo concetto, delimitarlo e chiarire alcuni dubbi.

Per farlo è necessario quindi anche definire “stile di apprendimento”: è l’approccio all’apprendimento
preferito da una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare
le informazioni.

Tutti noi impariamo in modo diverso. Conoscere o riconoscere lo stile di apprendimento è fondamentale,
per i docenti, per indirizzare al meglio gli studenti e, per i genitori, per supportare al meglio i propri figli.

Nell’apprendimento inoltre sono centrali alcuni processi cognitivi: l’ATTENZIONE, per la selezione delle
informazioni; la PERCEZIONE, per l’accesso alle informazioni; la MEMORIA, che permette
l’immagazzinamento delle informazioni e la loro reiterazione.

Grazie a questi concetti possiamo quindi fornire alcuni accorgimenti e suggerimenti ai genitori. Teniamo in
considerazione sempre che ogni bambino nasce con il desiderio di apprendere; osservarlo, stimolarlo e
assecondare questo desiderio è compito di noi adulti.

Memorizzare con più attenzione indipendentemente allo stile di apprendimento

I seguenti suggerimenti sono alla base di un apprendimento ottimale per tutti, non solo per bambini/ragazzi
con difficoltà di concentrazione:

1. seguite i suggerimenti a proposito dell’ambiente di lavoro che potete trovare a questo link (articolo
   sui materiali https://blog.evolvis.it/info-utili/organizzare-materiali-ambiente-e-lo-studio-pomeridiano-1-
   bambino-su-3-fa-difficolta/);
   
2. alcune persone possono trovare giovamento nel tenere, durante lo studio, un sottofondo musicale
   non invadente (ad esempio musica solo strumentale, senza testo);
   
3. il ciclo della soglia di attenzione si aggira attorno ai 35-45 minuti, per questo sono consigliabili 10-
   15 minuti di pausa al raggiungimento di tale soglia (variabile in base all’età); queste pause possono essere
   utilizzate per alzarsi, sgranchirsi, fare uno spuntino, andare in bagno, ma anche svolgere un’attività ludica
   diversa e creativa come ballare/cantare;
   
4. la regola dei dispositivi elettronici vale anche per gli adulti che affiancano i bambini/ragazzi;
   teniamo quindi da parte cellulari e quant’altro mentre siamo concentrati a seguire lo studio dei
   bambini/ragazzi; allo stesso tempo, nonostante questo, la tecnologia a volte può essere un’alleata, ad
   esempio quando abbiamo necessità di creare modalità alternative di apprendimento non impegnative:
   creare un testo scritto senza la penna o le matite, ascoltare un audiolibro, immaginare e risolvere problemi
   matematici creati sul momento.
   
5. per quanto possibile, cercate di indirizzare e dare priorità alla scelta delle attività da svolgere,
   partendo dalle più impegnative alle più leggere, come colorare, creare o svolgere lavoretti;
   
6. organizzate insieme a loro un piano settimanale e cercate, sempre per quanto possibile, di
   rispettarlo, chiarendo le regole entro le quali si possano fare delle modifiche ad esso;
   
7. la parte emotiva è importante quanto quella cognitiva nell’apprendimento, per questo proviamo ad
   utilizzare una comunicazione positiva, flessibile ed accogliente, ma anche semplice e concreta; ad esempio,
   cerchiamo di non usare le pause dallo studio o i complimenti come premio, bensì come parti integranti ed
   incondizionate del processo; inoltre l’ironia, l’umorismo è un ottimo alleato dell’apprendimento!
   
8. soffermiamo l’attenzione sui successi piuttosto che sugli errori.

I punti importanti dell’apprendimento secondo la neuroeducazione

La neuro educazione sta dimostrando quanto si apprenda attraverso il FARE inteso nel senso più ampio del
termine, unendo le conoscenze provenienti da diverse aree, dalla pedagogia alle neuroscienze appunto.

Questa scienza ci suggerisce quindi i seguenti punti importanti nell’apprendimento:

• valorizzare il ruolo attivo e creativo dello studente;
• utilizzare la Cooperazione tra pari;
• svolgere attività di proprio interesse; ricordiamo sempre che le attività extra, quelle artistiche (in
  particolar modo lo studio della musica, la danza, il canto), sportive ecc. sono parte integrante dello sviluppo
  cognitivo dei bambini/ragazzi, soprattutto per quanto riguarda l’attenzione;
• guidare le esperienze con Emozioni Positive, come la fiducia;
• favorire la Motivazione e l’Impegno, ingredienti necessari per sviluppare nuove funzioni e capacità
  cerebrali;
• accompagnare in maniera non invadente;
• insegnare ad ascoltare il proprio corpo e saper riconoscere ed utilizzare le proprie caratteristiche;
• farsi raccontare dai bambini/ragazzi la giornata trascorsa è un ottimo modo per mantenere l’attenzione
  sul filo logico;
• alternare lo studio alla lettura per mero piacere; molti adulti che hanno proseguito gli studi lamentano il
  fatto di non riuscire più a leggere “semplicemente” romanzi a causa di tutto il materiale di studio ad
  esempio universitario, articoli scientifici, saggi, manuali…;
• nello spiegare dei concetti mettere sempre in mezzo un esempio di vita vissuta del bambino, favorirà il
  ricordo attraverso il collegamento mentale e l’attenzione.
• invertire i ruoli: uno dei modi migliori per imparare è insegnare!

Come farsi aiutare per mettere in pratica questi suggerimenti? Entra in campo la figura del Tutor

Se i suggerimenti citati non dovessero essere sufficienti ecco che entrano in gioco i nostri TUTOR professionisti!

Come rende tutto più semplice la figura del tutor DSA:

• accompagna il bambino nell’organizzazione, nella pianificazione dei suoi momenti di studio;
• aiuta il bambino a capire quando il suo corpo e la sua mente richiedono una pausa;
• lo supporta nella comprensione del testo e nella fase di schematizzazione;
• definisce insieme al bambino/ragazzo la migliore e la più adatta alle sue caratteristiche;
• favorisce la parte di memorizzazione e di ripasso anch’esse strutturate ed adeguatamente
  organizzate in base alle esigenze dell’allievo.
  

Se proprio non riuscite a svolgere la parte relativa ai compiti e lo studio, piuttosto che rovinare il rapporto
genitori-figli, CHIEDETE AIUTO.

Numerosi professionisti esperti in apprendimenti, competenti nel lavorare con bimbi iperattivi, con difficoltà di attenzione, concentrazione o con DSA sono disponibili, anche online.

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