Perché i nostri bimbi, ragazzi stanno male a scuola?
Il 73% dei nostri bambini soffre la scuola. Recenti studi hanno considerato come massima età a rischio i bambini frequentanti le scuole secondarie di primo livello, coloro più soggetti a precocizzazione dei disturbi dell’umore e/o pandemia di depressione precoce.
Il dato più allarmante è che il 60% di tali soggetti prova un malessere permanente stabile da quando hanno ricordo della scuola.
Gli effetti di tale fotografia sono le dipendenze di ogni genere:
I 3 tipi di variabili che gli studiosi hanno analizzato e sono la causa di questo MAL-ESSERE:
Variabile Cognitiva:
Gli scienziati hanno dimostrato che i nostri figli, in età scolare, vivono un ingozzamento di informazioni e che proprio questo aspetto determina una riduzione delle capacità di selezione dello stesso sistema nervoso centrale che riduce la capacità di INTELLIGERE ovvero la capacità di memorizzare, comprendere, rendere proprie delle nozioni che verranno immagazzinate NON solo a breve termine (quindi per l’interrogazione, verifica), ma bensì ricordate per la vita.
Questo meccanismo diventa implosivo, in quanto un soggetto che riceve, attraverso un sistema monodirezionale numerose informazioni, per anni (da fuori a dentro=lezioni frontali), riduce la sua capacità selettiva e creativa che verrebbero altresì stimolate da un sistema differente di recepire le stessi informazioni, sfruttando le conoscenze acquisite da esperienze precedenti (da dentro a fuori=tutoring learning) o le attività che stimolano il pensiero creativo e quindi gli apprendimenti da dentro a dentro o attività di gruppo organizzato o sperimentazione.
Un soggetto quindi che ha vissuto tutta la sua esperienza scolastica con un sistema di lezioni frontali, con numerosissime informazioni assimilate ad ingozzamento arriverà ad un certo punto che rifiuterà qualsiasi modalità di intervento e di apprendimento. Anzi avrà anche un disfunzionamento delle capacità attentive e di selezione e quindi più “aperto” a reggere di fronte a 8-12-20 ore di videogiochi o cellulare o tablet.
La Dottoressa Lucangeli durante una sua conferenza spiega proprio come un cervello di 20 anni fa, non avrebbe avuto la capacità di reggere numerose ore attaccato a computer o altro e questa disfunzione, che per noi ormai è la normalità, è stata proprio provocata delle numerosissime informazioni che il nostro sistema nervoso ha cercato di assorbire ingozzandosi durante il periodo della scuola.
Variabile Emotiva:
Se l’aspetto cognitivo era già abbastanza impegnativo da digerire, la variabile emotiva sarà ancora più impressionante.
Il MAL-ESSERE creato dall’ingozzamento di informazioni, genera un allert, il cervello si “autodifende” subentrano emozioni negative nei confronti di insegnanti o di genitori che supportano i figli nei compiti e lo studio.
Il sistema scolastico improntato sulle valutazioni e sulle prestazioni, quindi basato sulle seguenti prassi:
ricevo informazioni, le assimilo temporaneamente, vengono valutate attraverso interrogazioni e verifiche,
ricevo informazioni, le assimilo temporaneamente, vengono valutate attraverso interrogazioni e verifiche,
ricevo informazioni, le assimilo temporaneamente, vengono valutate attraverso interrogazioni e verifiche,
ripetuto al infinito per le numerose materie, genera in molti, un’emozione di paura permanente.
Queste due circostanze provocano segnali complessi che bloccano l’apprendimento e soprattutto generano un vero e proprio rifiuto nello studio, lettura dei libri etc etc.
Il dato più pesante e questo: l’allert viene immagazzinato dalle nostre cellule e il nostro organismo lo archivia nei propri geni per 3 generazioni.
Quindi questa serie di disfunzioni sopra elencate derivano non solo da uno stile di vita che i nostri giovani hanno ora, ma sono anche provocate dal vissuto scolastico dalle generazioni precedenti… genitori, nonni etc.
Variabili Sociali:
Analizziamo… chi può provocare tanta sofferenza?
Le figure significative dei nostri bambini. Chi sono le figure significative dei nostri figli? Dei nostri giovani?
Dai primi giorni di vita i nostri bambini vedono come persone significative solo coloro che li crescono (Attaccamento affettivo). Quindi si partirà da mamma, papà, forse i nonni e poi pian piano si aggiungeranno le educatrici dell’asilo nido, le maestre della materna, le insegnanti della primaria e così via…
In adolescenza i punti di riferimento saranno acquisiti dagli amici e forse qualche adulto. Nel crescere le figure di riferimento aumenteranno in base a quante capacità si svilupperanno.
E’ attraverso lo sguardo degli altri che vediamo la nostra immagine, quindi in qualsiasi età riconoscere che vi sono persone che credono in noi, ci rende individui con buona fiducia in noi stessi e sereni.
I genitori a casa sono le figure di riferimento per l’attaccamento affettivo profondo, l’amore.
Gli insegnanti e i compagni di classe a scuola sono le figure significative per la creazione del sé di ogni bambino, per l’intelligenza, l’intelligenza sociale, le competenze, il riconoscimento, il valore sociale di sé.
Quindi i ragazzi oggi soffrono a causa di un eccesso di carico cognitivo, per un sistema emozionale con troppi ALLERT legati alle figure significative!
Riprendendo i dati iniziali quindi il 73% dei ragazzi intervistati soffre a scuola (e l’istruzione in generale) a causa di insegnanti che non hanno rimandato loro un messaggio di BENE e di STIMA, FIDUCIA delle proprie capacità, ma hanno ricevuto un rimando di inadeguatezza, di vulnerabilità a volte di incapacità.
Cosa possiamo fare noi dunque?
Solo creando relazioni sociali forti con la scuola, con i nostri figli, potremo capire da dove deriva il loro MAL-ESSERE e potremo capire come e dove migliorare azioni, modalità e supporto.
Ecco alcuni piccoli suggerimenti:
In ambito didattico?
Ecco le parole della Dott.sa Daniela Lucangeli (scienziata, psicologa e massima esperta in ambito neuroscientifico).
L’intelligenza umana è un’intelligenza sociale: Io cresco il mio intelligere attraverso il tuo e faccio crescere il tuo intelligere attraverso il mio. (detta anche Itersoggettività reciproca).
Datele retta…
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