La lettura ad alta voce è un incubo!

“Michela negli esercizi di comprensione del testo comincia a leggere ad alta voce sillaba per sillaba, si concentra… arrossisce, si spreme, si sforza e alla fine di una frase dopo interminabili minuti, alza lo sguardo e mi dice: “mamma non ci ho capito niente!”.

Come fare quando nostro figlio ha evidenti difficoltà nella lettura ad alta voce, tale per cui, al termine del capoverso non ricorda nulla di cosa stava leggendo?

La lettura è uno splendido mondo fatto di parole, pause, modi di dire, paragoni e molto altro, che ci fanno comprendere concetti complessi e non. Può diventare un grande incubo se si ha difficoltà nella lettura o un vero e proprio disturbo specifico dell’apprendimento (Dislessia).

Vediamo quali sono gli aspetti da considerare, come genitori o insegnante, di fronte ad un bambino con questa difficoltà:

• E’ importante capire se la dinamica di leggere sillaba per sillaba avviene ogni qualvolta il bambino si approccia a qualcosa da leggere, per esempio un cartello stradale, un’etichetta al supermercato oppure è una situazione che si manifesta solo durante i compiti e i momenti di studio.
• Sarebbe bene capire se questo bambino prova, nella lettura ad alta voce, una sensazione di inadeguatezza come una classica paura di parlare in pubblico
• Valutare se questo tentennamento lo ha sempre e quindi è proprio intrinseco al suo modo di leggere.
• E’ fondamentale considerare anche l’età del bambino e i tempi di sviluppo che solitamente ha avuto nel suo percorso di crescita personale.

Osservati questi aspetti si potrà capire se la difficoltà di leggere ad alta voce è dovuta:

• da un aspetto emotivo legato esclusivamente ai compiti ed allo studio nel primo caso,
• da un aspetto emotivo dovuto al sentirsi in imbarazzo di fronte ad un pubblico nel secondo caso,
• da un vero e proprio disturbo da far valutare da uno specialista DSA nel terzo caso,
• da una lentezza nel acquisire abilità di sviluppo nel ultimo caso.

E questi sono solo degli esempi, ma potrebbero essere numerose le realtà emotive e non, che compromettono una buona lettura ad alta voce ed una relativa comprensione del testo.

E’ fondamentale che gli adulti, facenti parte del sistema educativo del bambino, comunichino tra loro e mettano in atto strategie adatte ad ogni situazione senza prevedere per tutti i casi un’immediata e sollecitata diagnosi. E’ nostra responsabilità prendere in mano le situazioni che manifestano una difficoltà scolastica ed agire creando strategia ad hoc. Se anche le strategie messe in campo non danno buoni risultati allora potrebbe essere necessario un percorso diagnostico di accertamento di un disturbo specifico dell’apprendimento.

Vorrei che fosse chiaro che tre aspetti sono indispensabili in questa fase:

• l’osservazione del bambino, degli ambienti in cui dimostra la difficoltà e gli aspetti emotivi corrispondenti.
• La collaborazione tra famiglia, educatori, insegnanti e quanti hanno un ruolo importante al interno del sistema educativo del bambino.
• Agire in maniera sinergica e strutturata dando i giusti tempi di metabolizzazione di quanto proposto, di crescita e di miglioramento al bambino.

Acquisire consapevolezza e comprendere che vi è, per tutti i casi, una soluzione ci rende predisposti ad un atteggiamento positivo. Il bambino non sente attorno a sé attriti e ansie inutili soprattutto se l’origine è emotiva.

Vediamo in sintesi una soluzione per ogni caso sopra elencato:

• Ipotizziamo un bimbo che non legge bene ad alta voce, solo durante i compiti e lo studio, a tal punto da non comprendere ciò che legge. Nel nostro esempio il bambino ha una difficoltà emotiva esclusivamente durante questa attività. Quindi una soluzione da considerare potrebbe essere rendere allegra e divertente, stimolante e meravigliosa questa attività attraverso un cambio di ambiente, attraverso della musica leggera di sottofondo, attraverso la lettura a mente.
• Ipotizziamo invece un bambino che si sente a disagio a leggere ad alta voce, come se “soffrisse” di una paura a parlare in pubblico. In questo caso potrebbe essere utile proporre al bambino di leggere DA SOLO ad alta voce o nella sua mente in una stanza lontano da noi.
• Ipotizziamo un bambino che nel leggere trova difficoltà, non comprende ciò che legge, ha un’età in cui dovrebbe già aver imparato a leggere in modo fluido, riscontriamo questa situazione sempre. Un tentativo potrebbe essere provare con una lettura a mente e vedere se non dovendo dire ad alta voce le varie parole, risparmia energia che gli permetterà di comprendere il testo. Si consiglia comunque di leggere una frase alla volta, fermarsi e ripeterla a qualcuno.Oppure chiedere a qualcuno (mamma o papà, fratello etc.) che legga per lui e il bambino in ascolto al termine della lettura ripeterà ciò che ha capito nel testo.
• Ipotizzando un bambino che sta raggiungendo ogni sua tappa di sviluppo un pochino più lentamente rispetto ai coetanei, proporre solo dei pezzi del testo e piuttosto una lettura alternata ad un genitore. Per questi bambini non è detto che fuoriesca un disturbo specifico dell’apprendimento. E’ comunque saggio cercare di farli esercitare quando lo desiderano per stimolare questa abilità. Utilizzare pensierini corti con l’ausilio di disegni illustrati, leggere per loro storie e libri adatti all’età, anche al di fuori del momento dei compiti, anch’essi possibilmente con immagini.

Ricordiamoci sempre che il miglior apprendimento avviene attraverso il nostro esempio.

Buone Vacanze…

Team EVOLVIS.

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