“Giorgia ha molta volontà, desidera imparare e farcela come le compagne… ma arrivata la verifica o l’interrogazione non ricorda più nulla!”
Abbiamo già detto e scritto diverse volte sui nostri video o articoli che la parte emotiva ha un ruolo piuttosto ampio nel percorso di apprendimento dei nostri bambini.
Non tutti sono stimolati dalle stesse attività e non tutti hanno canali di apprendimento compatibili con le lezioni svolte o gli esercizi al interno dei libri di testo.
In questo articolo non voglio prendere in considerazione le caratteristiche tecniche di questa bambina nello specifico come grado e tipologia del disturbo o dinamiche di memorizzazione, bensì desidero fare un passo indietro in modo da lasciare anche qualche suggerimento alle mamme o agli insegnanti che in questo periodo hanno notato questa specifica difficoltà nei loro bambini.
“Estratto di una conferenza svolta dalle Dott.sa Anna Rita Mulè e Dott.sa Giulia Sardiello”
L’APPRENDIMENTO è un processo attivo di costruzione di conoscenze, abilità, atteggiamenti in un contesto di interazione.
Il CANALE DI APPRENDIMENTO è l’approccio all’apprendimento preferito da una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni.
Tutti noi impariamo in modo diverso. Conoscere o riconoscere lo stile di apprendimento è fondamentale, per i docenti, per indirizzare al meglio gli studenti e, per i genitori, per supportare al meglio i propri figli.
Nell’apprendimento sono centrali alcuni processi cognitivi: l’ATTENZIONE, come funzione trasversale; la PERCEZIONE, per l’accesso alle informazioni; la MEMORIA, che permette l’immagazzinamento delle informazioni e la loro reiterazione.
Il CANALE VISIVO VERBALE predilige la letto-scrittura. E’ il caso di coloro che imparano leggendo quindi, in questo caso, è utile prendere appunti in classe per rileggerli a casa, riassumere per iscritto quanto si è letto, prendere nota delle istruzioni per compiti e lezioni, utilizzare i grafici con spiegazioni scritte, elencare ciò che si deve fare per iscritto, avere istruzioni e spiegazioni scritte.
Il CANALE VISIVO NON VERBALE privilegia immagini, disegni, fotografie, simboli, mappe concettuali, grafici e diagrammi. Ovvero tutto ciò che riguarda il visual learning. In questo caso è utile usare disegni, mappe multimediali, immagini per ricordare termini e riassumere le materie da studiare, usare colori nel testo per evidenziare le parole chiave, sfruttare gli indici testuali, creare immagini mentali di ciò che viene ascoltato o letto.
Il CANALE UDITIVO privilegia l’ascolto, quindi è utile assistere ad una lezione, partecipare a discussioni ed a lavori di gruppo con i compagni. In questo caso sarà utile porre attenzione alle spiegazioni in classe, registrarle per riascoltare le a casa, trasformare le pagine di un libro in un formato audio, usare la sintesi vocale per la lettura, utilizzare audiolibri e lavorare in coppia con un compagno.
Il CANALE CINESTESICO predilige attività concrete, come fare l’esperienza diretta di un problema per comprendere ciò di cui si sta parlando. In questo caso sarà utile fare delle prove pratiche in quelle materie in cui è possibile suddividere i momenti di studio da quelli di pausa, alternare momenti in cui si sta seduti a momenti in cui ci si muove, creare mappe, grafici, diagrammi di ciò che si studia.
Inoltre, a semplificare le cose… ognuno di noi apprende in base ad un suo stile cognitivo.
Lo STILE COGNITIVO è il modo in cui il cervello elabora le informazioni, la modalità di elaborazione dell’informazione che la persona adotta in modo prevalente, che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi.
Stile globale/analitico: indica quelle persone a cui piace soffermarsi sui dettagli e/o sull’insieme.
Stile sistematico/intuitivo: si riferisce al modo in cui arrivi a individuare una regola o un criterio di classificazione: se sei “sistematico” ti muovi in modo da controllare tutto singolarmente, una cosa per volta; se sei “intuitivo” procedi per ipotesi da confermare o confutare.
Stile verbale/visuale: si basa sulla distinzione tra le persone a cui piace ascoltare/parlare (verbale) o quelli a cui piace raffigurarsi qualcosa nella mente (visuale).
Stile impulsivo/riflessivo: riguarda il tempo e i processi che adottiamo per risolvere problemi difficili. Questa polarità è molto intuitiva. Davanti ad un problema, infatti, puoi soffermarti a riflettere e infine giungere alla conclusione oppure puoi dare una soluzione immediata e poi correggi il tiro per prove ed errori.
Genitori ed insegnanti capite bene che prima del disturbo vero e proprio di ogni vostro bambino prima vi è una tipologia di apprendimento differente che varia da individuo ad individuo?
Tornando alla situazione della bambina descritta in apertura le sue dinamiche di apprendimento sono proprio di una bimba molto attiva e dinamica che ama la concretezza (Canale di apprendimento cinestesico) e con stile impulsivo. Le sue esigenze sono ben differenti da un bambino con canale di apprendimento visivo e stile cognitivo visuale, mi seguite?
Con Giorgia leggere e ripetere annoia, stufa, diventa un peso enorme studiare con questa modalità. Tutto ciò che studia lo ricorda solo temporaneamente e, in fase di verifica, l’ansia le gioca un brutto scherzo e le impedisce di ricordare ciò che ha studiato per molto tempo, e con la modalità sbagliata.
Se invece Giorgia si sorprende, si entusiasma nel visitare posti o musei riguardanti gli argomenti di storia, per esempio, le emozioni positive vissute, le permetteranno di ricordare quanto vissuto per diverso tempo. Per studiare qualsiasi concetto a Giorgia serve toccare con mano, vivere in prima persona l’esperienza:
Sono numerose le soluzioni che ci verranno in mente argomento per argomento dopo aver compreso questi importanti aspetti di ogni bambino in classe e a casa.
Lo ripeteremo al infinito questo concetto:
“I bambini sbocciano come fiori quando si rispettano i loro tempi, quando sentono di essere investiti da
una profonda fiducia nelle loro capacità”.
Buone Vacanze…
Team EVOLVIS.
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