I. Presentare il libro come un’alternativa alla tv
II. Presentare il libro come l’alternativa al fumetto
III. Dire ai bambini di oggi che i bambini di una volta leggevano di più.
IV. Ritenere che i bambini abbiano troppe distrazioni
V. Dare la colpa ai bambini se non amano la lettura
VI. Trasformare il libro in uno strumento di tortura
VII. Rifiutarsi di leggere al bambino
VIII. Non offrire una scelta sufficiente
IX. Ordinare di leggere
Tratto da: R. Denti, “Come far leggere i bambini”, Editori Riuniti, Roma, 1982
di Gianni Rodari
Frasi senza età!
“Leggi, invece spegni questa televisione”.
“Se non ti vedo leggere regalo la televisione ai vicini”
“Che stupidate stai guardano… prendi i libri di scuola piuttosto!” (Questa frase la riconosco!).
E’ facile prendere una posizione apparentemente etica nei confronti di un teleschermo che talvolta porta ad uno stato di semi- incoscienza bambini e adulti, ma per i bambini la televisione non è una fesseria, per loro è utile, divertente fonte di insegnamento.
Ebbene sì, quando offriamo ai nostri bambini, la lettura in alternativa alla televisione stiamo impedendo loro di nutrire il vocabolario, di aumentare notevolmente le informazioni, di arricchire punti di vista e idee.
Nulla è realmente nocivo, l’importante è non abusarne. Come nel primo punto, diventa pericoloso abolire attività che comunque portano ad un arricchimento per dei bambini che assorbono informazioni come spugne.
Porre alternative tra due attività a loro modo arricchenti è il miglior sistema per gettare su quest’altra (la lettura) un’ombra di fastidio e di castigo.
Con i fumetti o i videogiochi i bambini fantasticano attraverso viaggi nel futuro e nella fantasia. Allenano abilità che la lettura lineare non permette, se non si ha una buona pratica, ci si rovinano gli occhi.
Per i videogiochi velocità d’azione e intuito vengono altamente stimolati, senza dimenticare memoria e strategia che il bambino stimola per ricordare passaggi indispensabili per procedere con il gioco.
Ogni adulto che si rispetti, ricorda i propri tempi come i migliori mai esistiti, soprattutto se ricorda con piacere e divertimento la propria infanzia.
Ma attenzione… non si può pretendere che i nostri bimbi amino un passato che è passato e in quanto tale non sentono loro. Ecco perché questo tipo di provocazione non porta altro che un allontanamento naturale dalla lettura e dai libri.
Ogni bimbo di qualsiasi età ha bisogno di essere stimolato con differenti attività, ognuna di esse, come abbiamo visto per fumetti, videogiochi e televisione porta con sé interessanti retroscena che vanno considerati importanti, ovviamente l’importante è non abusare dello “strumento”, ma bensì regolare in tempi e modalità.
Uno dei maggiori problemi dell’infanzia d’oggi (che colpisce anche noi adulti) riguarda appunto l’organizzazione del tempo libero. Quello che noi chiamiamo “tempo libero”, se non ha un’adeguata organizzazione, non è che “tempo vuoto”, tempo sprecato (ecco appunto… anche questa frase mi ricorda qualcosa!).
Attività variegate, miste e stimolanti offrono ai nostri bambini la possibilità di crescere alla scoperta del mondo attraverso i loro occhi.
Dare la colpa ai bambini, oltre che facile, è comodissimo, perché serve a coprire le proprie colpe. Se è vero che i bambini imitano noi genitori e nonostante questo aspetto sia risaputo, non ci vedono mai con un libro in mano, neghiamo la possibilità di legger loro un libro….
Difficilmente apprezzeranno la lettura come attività si svago, preferiranno ovviamente altre attività.
E’ corretto che i bimbi a scuola vengano valutati anche sotto l’aspetto della lettura, ma se il libro entra nella scuola sotto lo schema del rendimento scolastico e produce riflessi meramente scolastici, il bimbo non lo apprezzerà mai come strumento di piacere e svago senza fini di giudizio.
Così è esclusa la possibilità di far nascere il bisogno della lettura, che è un bisogno culturale.
Funzione insostituibile e abitudine fondamentale di genitori o di insegnanti. Leggere ad alta voce o raccontare una storia a bimbi che non sanno ancora leggere è un momento per creare rapporto di confidenza, complicità e unione famigliare ma anche consente al bimbo più pigro/ in temporanea difficoltà di creare un’abitudine ed apprezzare lo strumento libro come fonte di coccola lettteraria.
Consentire al bambino la possibilità di scelta tra numerosi libri, favorisce la sua abilità di accrescimento di interessi diversificati, formativi e culturali e rispetta i suoi cambiamenti di umore.
Cinquanta libri sono meglio di venticinque e cento sono meglio di cinquanta…
Questo tra i tanti descritti è veramente il miglior modo per far odiare ai bambini la lettura! (ne so purtroppo qualcosa!) Se ci pensiamo sarebbe un po’ come pretendere e chiedere ad un albero di fiorire!
La tecnica nel svolgere un esercizio di qualsiasi tipo lo si ordina, lo si ripete all’ossessione fino a riuscirci, ma l’amore per la lettura non può essere ordinato perché non è una tecnica è una necessità mentale ed interiore che non si impara, ma si acquisisce con il tempo e soprattutto con i rispettivi tempi dei nostri figli. Senza considerare le differenti strategie di apprendimento che ognuno di noi ha ed è necessario vengano rispettate.
Preso spunto da: R. Denti, “Come far leggere i bambini”, Editori Riuniti, Roma, 1982
di Gianni Rodari
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